Una vita in campo by Carlo Mazzone

Una vita in campo by Carlo Mazzone

autore:Carlo Mazzone [Mazzone, Carlo]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
editore: Baldini,Castoldi Dalai
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Toni, mica pizza e fichi...

Era il sogno del presidente Corioni, Luca Toni. Era stato più volte sul punto di prenderlo negli anni precedenti al mio arrivo a Brescia, ma per un motivo o per l'altro non era mai riuscito a concludere l'affare. Toni aveva giocato il campionato 2000/2001 nel Vicenza e Corioni mi chiese: "Che ne pensi se lo prendo in prestito?"

"Per me è da comprare. Però, preside', per carità, faccia lei... magari in comproprietà, il giocatore a me piace, però i soldi sono tanti e sono suoi". In realtà avevo insistito molto perché le caratteristiche tecniche di Toni si sarebbero adattate alla perfezione con quelle di Baggio, permettendomi una varietà di schemi d'attacco impossibile da realizzare con Hubner, il centravanti che a quel punto avremmo dovuto cedere. Con la morte nel cuore, perché Hubner era un bravo ragazzo, un attaccante potente, idolo dei tifosi del Brescia, autore di molti gol, ma non in perfetta sintonia tecnico-tattica con Roberto Baggio. Qualche anno dopo l'ho rivisto in occasione della partita di solidarietà per Borgonovo, il giocatore colpito dalla SLA. Ci siamo abbracciati e commossi entrambi e ho chiesto a Hubner: "Hai capito perché sei dovuto andare via da Brescia? Io non ce l'avevo con te..."

"Si, mister, ho capito e non ho mai provato rancore nei suoi confronti". Queste parole mi hanno fatto piacere e ho apprezzato ancora di più l'uomo.

Corioni era, in teoria, un presidente molto attento a spendere i soldi, in pratica si faceva prendere dall'entusiasmo e finiva per pagare molto più di quanto avesse previsto in un primo tempo. È accaduto anche con Toni, il quale nei miei piani sarebbe dovuto venire a Brescia in prestito. "Carletto, ho preso Toni", mi annunciò trionfante Corioni nell'estate del 2001.

"Va be', la ringrazio molto, viene in prestito?"

"No l'ho preso, l'ho preso tutto".

"Porca miseria, preside'!"

"Ho fatto quello che mi avevi chiesto, ti ho dato fiducia, adesso però mi raccomando..." Mi ripresi dal colpo e gli dissi: "Lei è come se avesse un assegno in bianco, sono sicuro che il valore di Toni salirà molto in prospettiva". Era stato pagato diversi miliardi di lire, l'acquisto più costoso nella storia del Brescia calcio. Un ragazzo generoso, disponibile, simpatico e spiritoso. Gli diedi il numero 9: "Qui non si sceglie, le maglie le assegno io". Era stupito e entusiasta di ritrovarsi in squadra insieme a Baggio, tanto che in una intervista disse: "Quando l'ho conosciuto mi sono emozionato come un bambino. Mi faceva un effetto incredibile giocare al suo fianco". Il suo primo campionato fu all'altezza delle aspettative, con Baggio si intendeva che era una meraviglia e fece 13 gol in 28 partite. Peccato che a quella lista ne mancasse uno, di gol, quello che l'arbitro Rosetti ci aveva annullato alla fine del primo tempo della partita con l'Inter di Ronaldo, Vieri e Recoba, il 15 aprile del 2002. Eravamo già in vantaggio per 1 a 0 dopo un calcio di rigore trasformato da Guardiola, il raddoppio di Toni - giudicato a torto in fuorigioco -



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.